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25/05/2023 - Talkback - cenni storici

Parla l'esperto / Accessibilità android

di Sergio Brunetti

Qualche cenno storico su Talkback.

Sebbene vi siano smartphone con tastiera fisica interna, la maggior parte di essi prevede il touch screen (schermo a tocco). L'utente deve dunque toccare una superfice liscia o eseguire su di essa dei gesti per poter interagire con gli elementi.

Perché un non vedente possa usare questo tipo di dispositivi dovrà avvalersi di uno screen reader (un lettore di schermo) che permetta di interagire con gli elementi presenti a schermo e di una sintesi vocale che legga ciò che appare sulle schermate del telefono e su quelle delle applicazioni.

Lo screen reader Talkback, preinstallato sulla maggior parte dei dispositivi Android e sviluppato da Google, permette ad un non vedente o ad un ipovedente di gestire gli apparati Android tramite il tocco e l'esecuzione di gesti. Se un vedente può toccare direttamente un elemento per attivarlo, un non vedente avrà la necessità di focalizzarlo e ascoltarne il nome, per cui toccherà lo schermo o raggiungerà l'elemento tramite gesti e quindi, una volta focalizzato, lo attiverà tramite un doppio tocco con un dito. Questo è possibile grazie ad un'opzione chiamata explore by touch (esplorazione al tocco) che permette di focalizzare gli elementi senza però che essi vengano attivati direttamente.

Già in Android Gingerbread (versione 2.3) Talkback era presente, ma la funzione di esplorazione al tocco è stata introdotta all'interno dello screen reader da Android Ice Cream Sandwich (versione 4.0) e perfezionata in Android Jellybean (versione 4.1.2).

Fino ad allora per usare il lettore di schermo di Google si doveva ricorrere all'uso di tastiere esterne.
Nel corso degli anni sono apparsi diversi screen reader, in massima parte derivati da Talkback. Per fare un esempio, recentemente Huawei ha sviluppato un lettore di schermo basato su Talkback chiamato Screenreader. Negli ultimi anni si sta affermando uno screen reader cinese chiamato Commentary, non basato su Talkback, che è più avanzato per il grado di personalizzazione e quantità di funzionalità disponibili rispetto allo screen reader di Google, ma che è assai più instabile.

Un'attenzione particolare merita il percorso di Samsung in ambito accessibilità. A partire dalla versione sei di Android e fino alla versione dieci Samsung ha messo a disposizione degli utenti che usavano suoi dispositivi di fascia alta uno screen reader chiamato Voice Assistant (assistente vocale Samsung), che si differenziava dal lettore di schermo di Google per la possibilità di usare già da allora anche gesti e tocchi a più di due dita e che per alcune sue funzioni si rifaceva, anche se alla lontana, al principio di funzionamento di Voiceover, lo screen reader presente sui dispositivi Apple. Tuttavia, a differenza che in Talkback, i gesti di Voice Assistant non erano personalizzabili.

Alla fine del suo ciclo di vita, Samsung lo ha reso disponibile anche nei suoi modelli di fascia media. Fino ad Android 10 l'utente Samsung era libero di usare il Talkback sviluppato da google o Assistente vocale. A partire da Android 11, Samsung sostituisce Assistente vocale con una sua versione del nuovo Talkback che sviluppa in collaborazione con Google.

Preinstallato sui dispositivi Samsung e aggiornabile dal Galaxi store, non convive pacificamente con la versione di Google, che pur essendo molto simile al Talkback di Samsung, al momento in cui questo articolo viene redatto, prevede qualche funzione in più. Si può sostituire il Talkback Samsung con quello di Google, ma le operazioni da compiere non rendono la cosa né semplice, né immediata.

Senza voler entrare nei dettagli delle operazioni da compiere, bisogna attivare le impostazioni sviluppatore dal telefono, attivare il debug USB, collegare il dispositivo al computer, per poi procedere alla rimozione del Talkback di samsung usando ADB.

Pur avendo lo stesso nome i due screen reader seguono una numerazione di versione diversa.

Fino ad Android 10, a parte lo scorrimento di due dita in una delle quattro direzioni (due dita verso sinistra o verso destra permette di scorrere tra le schermate home o di scorrere indietro o avanti in un elenco mentre due dita verso l'alto o verso il basso permette di far scorrere le schermate), tutti gli altri gesti di talkback si eseguono con un solo dito. Alcuni di essi sono angolari e nel corso degli anni un certo numero di utenti ha manifestato difficoltà nella loro esecuzione.

A partire da android 11, da Talkback 9.1, Google ha innovato lo screen reader, implementando i tocchi e i gesti a più dita e dando all'utente la possibilità di personalizzare il menu, dal quale ora è possibile aggiungere o eliminare elementi. Avere a disposizione più gesti significa concretamente poter personalizzare il lettore di schermo in maniera flessibile.

Nota bene: benché i gesti a più dita siano teoricamente disponibili da Android 11, non tutti i produttori li hanno resi disponibili in Talkback in questa versione del sistema operativo, eccezion fatta per i Pixel di Google e i dispositivi Samsung.

Per andare sul sicuro, meglio dotarsi di dispositivi che montano Android 12 e successivi. Da segnalare tra le novità la possibilità di poter usare il doppio tocco con due dita per mettere in pausa e riprendere la riproduzione dei file multimediali. La medesima manovra permette anche di rispondere e chiudere le chiamate telefoniche e quelle di app di messaggistica di terze parti come WhatsApp.

Alcune delle nuove funzionalità del Talkback di Google sono disponibili da Android 11 in poi. In altre parole, alcune funzionalità sono legate non solo alla versione di Talkback, ma anche alla versione del sistema operativo. In altri casi invece, alcune funzionalità introdotte nel Talkback di Google sono disponibili anche in versioni di Android precedenti alla undici.

Facciamo due esempi. Nelle ultime versioni di Talkback è stata introdotta una tastiera braille che è possibile usare anche in android 10. Tuttavia è necessario segnalare che al momento, la tabella braille italiana a sei punti è inutilizzabile. Non considerando la difficoltà di digitazione con quella a otto punti, anche in questa tabella non tutto funziona come dovrebbe: a titolo di esempio, non sembra essere possibile ottenere la e accentata grave (è).

Lo stesso discorso vale per la nuova sezione Display braille. Prima della versione tredici di Talkback, per utilizzare i display braille, era necessario usare un servizio di accessibilità di Google chiamato Brailleback, oppure si doveva ricorrere all'uso di app di terze parti. A partire da questa versione, l'utente trova nelle sue impostazioni una sezione chiamata display braille.

Per chi non può usare il Talkback di Google, una possibile soluzione può essere brltty.
https://play.google.com/store/apps/details?id=org.a11y.brltty.android

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