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06/02/2024 - Accessibilità per app mobili: gli errori da non fare

Notizie

Accessibilità per app mobili: gli errori da non fare

Negli articoli on line si parla sempre di accessibilità dei siti web: come si verifica, quali strumenti utilizzare, l’efficacia degli strumenti di controllo, l’uso degli accessibility overlay. Si parla molto poco invece dell’accessibilità delle app che oggi sembra essere ancora un argomento di nicchia e dedicato ai più “virtuosi”.

Le barriere di accessibilità mobile più comuni

In una ricerca effettuata di recente (https://makeitfable.com/insights/insights-mobile-accessibility/), è stato chiesto agli utenti di tecnologie assistive di scegliere i tre ostacoli che causano loro maggiori sfide sui dispositivi mobili. Le barriere all'accessibilità menzionate più frequentemente riguardano pulsanti e collegamenti. Le risposte principali sono state le seguenti, in ordine di importanza.

Pulsanti o collegamenti senza etichetta

Pulsanti e collegamenti senza etichetta sono in cima all'elenco delle problematiche e il 60% degli intervistati lo include tra i primi tre. Gli utenti con lettore di schermo sono colpiti più di altri tipi di utenti di tecnologie assistive da elementi non etichettati e il 47% degli intervistati erano utenti che utilizzano il lettore di schermo. Una mancanza di etichetta per immagini di tipo decorativo può essere fastidiosa ma non risulta essere bloccante. Trovarsi invece davanti ad un oggetto per cui viene letto “pulsante, tocca due volte per attivare” o “immagine, tocca due volte per attivare” è invece un problema che in molti casi richiede all’utente con lettore di schermo di “tentare” la selezione per capire cosa fa quel pulsante. E tutto per la semplice mancanza di un testo alternativo che lo descriva.

Pulsanti o collegamenti troppo piccoli

Pulsanti e collegamenti troppo piccoli per essere toccati con un dito o che richiedono grande precisione per essere selezionati rappresentano una problematica per chiunque abbia problemi di mobilità. Anche i pulsanti e i collegamenti minuscoli sono difficili da leggere per chi ha problemi di vista. Le WCAG 2.2 a tal proposito inseriscono un nuovo criterio di successo, il 2.5.8 “Dimensione dell’obiettivo (minimo) che prevede quanto segue:

  • La dimensione dell'obiettivo per gli input tramite puntatore è di almeno 24 per 24 CSS pixel, tranne quando:
  • Spaziatura: gli obiettivi sottodimensionati (quelli inferiori a 24 per 24 CSS pixel) sono posizionati in modo che un cerchio di 24 CSS pixel di diametro, centrato sul riquadro che li contiene, non interseca un altro obiettivo o il cerchio di un altro obiettivo sottodimensionato;
  • Equivalente: la funzione può essere raggiunta attraverso un controllo differente, sulla stessa pagina, che soddisfa il criterio;
  • In linea: l'obiettivo è in una frase o in un blocco di testo che ne condiziona la dimensione;
  • Controllato dal programma utente: la dimensione dell'obiettivo è determinata dal programma utente e non è stata modificata dall'autore;
  • Essenziale: una specifica presentazione dell'obiettivo è essenziale perché l'informazione venga trasmessa o è richiesta da una norma giuridica.

Questo criterio di successo definisce quindi una dimensione minima e, se questa non può essere soddisfatta, una spaziatura minima. È ancora possibile avere obiettivi molto piccoli e difficili da attivare e soddisfare i requisiti di questo criterio di successo, a condizione che gli obiettivi non abbiano obiettivi adiacenti troppo vicini. Tuttavia, l'utilizzo di target di dimensioni maggiori aiuterà molte persone a utilizzare i target più facilmente.

Interazioni gestuali

Gesti come scorrere per eliminare, toccare e trascinare e qualsiasi cosa più complessa di un semplice tocco possono causare problemi a molti utenti. I gesti possono essere difficili da scoprire e se non sei un utente di app mobili con esperienza, potrebbe essere difficile se non impossibile comprendere le gestualità che si aspetta lo sviluppatore dell’app mobile.

Elementi che bloccano parti dello schermo

Un pulsante di chat sempre a disposizione e che può coprire parti del contenuto, un'intestazione o un piè di pagina fisso che occupa una grande porzione dello schermo quando l'utente ingrandisce con zoom utilizza un dispositivo con schermo più largo. Questi blocchi dello schermo possono rendere molto difficile o impossibile la visualizzazione dei contenuti per alcuni utenti.

Assenza di messaggi di errore

Mantenere un pulsante di invio inattivo finché un modulo non viene compilato correttamente è una tecnica utilizzata spesso anziché notificare messaggi di errore. A volte un modulo presenta messaggi di errore, ma sono difficili da vedere in base ai colori dei caratteri, alle dimensioni e/o alla loro posizione ed in molti casi per un errato sviluppo, non vengono annunciati agli utenti con lettore di schermo.

Ridimensionare il testo: pizzicamento e zoom

Quando una app non rispetta il dimensionamento personalizzato dei caratteri applicato nelle impostazioni di accessibilità del dispositivo, le persone che necessitano di testo più grande devono trovare modi alternativi per leggere i contenuti come la gestualità di di pizzicamento e zoom. Tuttavia, alcune app disabilitano anche il pizzicamento e lo zoom. Questa funzionalità non è utile solo per ingrandire il testo, ma viene spesso utilizzata con le immagini.

In alcuni casi con il ridimensionamento dei caratteri, alcune parti del contenuto scompaiono. In particolare è diffusa una tecnica secondo cui il testo viene tagliato a favore dei puntini di sospensione, che rendono in molti casi incomprensibile il contenuto.

Ulteriori barriere all’accessibilità mobile

Sono spesso presenti altre barriere di accessibilità per le app mobili, che derivano da una errata progettazione dell’app a partire dal suo design, motivo per cui va ricordato che l’accessibilità non è solo un adempimento tecnico di chi implementa le soluzioni (in questo caso, le app), quanto anche di chi deve dare le direttive di sviluppo.

Contrasto non adeguato tra contenuto in primo piano e sfondo

Se il contrasto tra testo e sfondo è basso, diventa più difficile per le persone con problemi di vista o sensibilità alle luci intense.  La stessa problematica compare se vi è un contrasto non adeguato negli oggetti interattivi (pulsanti) e/o informativi (banner o contenuti all’interno di slider). Anche in questo caso ricordiamo che le WCAG già dal 2008 prevedono un algoritmo per calcolare l’adeguato rapporto tra testo in primo piano e sfondo (criterio di successo 1.4.3 per i testi e 1.4.11 per le immagini).

Assenza di dark mode

Le app mobili devono ereditare le impostazioni di sistema. Se l’utente personalizza la visualizzazione dei contenuti, deve poterlo fare anche per i contenuti delle app. Per alcuni utenti, il testo nero su sfondo bianco può essere doloroso per gli occhi o scatenare emicrania.

Orientamento fisso

L'impossibilità di ruotare da verticale a orizzontale può avere un impatto sulle persone che hanno il dispositivo in una posizione fissa o sulle persone con problemi di vista che utilizzano la modalità orizzontale per ingrandire testo e immagini. Ciò richiede per le app esistenti una attività di riprogettazione, che è comunque richiesta le nuove app: nel 2024 non si possono pensare nuove app che non prevedano la possibilità di ruotare lo schermo.

Sottotitoli per i contenuti multimediali

La presenza di sottotitoli nei video, scontata nei contenuti web, non trova spesso applicazione nelle app mobili. Va pertanto ricordata tale necessità in quanto i membri della comunità possono avere più di una disabilità o che alcune persone potrebbero preferire i sottotitoli per motivi diversi dalla perdita dell'udito (es: visualizzazione contenuto in ambiente in cui non è possibile riprodurre audio).

Slider e carousel

Si tratta di barriere che possono creare problemi bloccanti per persone con disabilità visiva e motoria: non tutti gli utenti possono scorrere oggetti e se non adeguatamente predisposti, impediscono la scelta di opzioni (es: richiesta di un mutuo, con uso di uno slider per definire l’importo della rata e/o la durata).

Assenza di etichette per i campi di input

Anche in questo caso, una errata progettazione impedisce agli utenti con lettore di schermo o con difficoltà motorie di percepire l’etichetta corrispondente ad un determinato campo, sia di inserimento testuale sia di tipo interattivo (checkbox, radio button). Eppure è così semplice, in fase di sviluppo, collegare etichette ai campi: dimenticanza o mancata conoscenza?

Accessibility overlay

Eh si, anche sulle app mobili stanno arrivando gli “oggetti magici” che dovrebbero risolvere i problemi di accessibilità. In questo caso sono ancora più invasivi perché identificano la tipologia di tecnologia assistiva utilizzata dall’utente (se è attivo il lettore di schermo, se è attiva la versione ad alto ingrandimento) e in tal caso forniscono delle versioni alternative dei contenuti rispetto alla versione “ufficiale”. Questa soluzione che sembra essere accomodante per gli utenti, prevede una marea di eccezioni e modifiche in fase di design e progettazione che ottiene solo un risultato: far lievitare il costo di progettazione “adattiva” senza lavorare nell’ottica del design for all.

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